Papilloma virus: sintomi, diagnosi e terapie
L’infezione da papilloma virus umano, denominato HPV, è un’infezione molto diffusa che viene trasmessa prevalentemente per via sessuale; nella massima parte dei casi ha un decorso transitorio e privo di sintomi evidenti, ma vi sono anche casi differenti nel corso dei quali si manifesta con lesioni benigne della cute e delle mucose. Questa infezione diventa problematica quando il sistema immunitario non riesce a combattere rapidamente il virus, é una situazione che si manifesta raramente, ma che provoca un’evoluzione negativa dell’infezione di entità molto seria, con una degenerazione delle cellule che si trasformano in formazioni tumorali della cervice uterina, questo tipo di tumore è l’unico che viene attribuito totalmente alle infezione da HPV ; questo virus è anche responsabile della patogenesi di vari altri tumori, con localizzazione genitale sia maschile che femminile, inoltre è la causa di tumori anche nella cavità orale: alla faringe e alla laringe. Il virus se è presente nell’organismo in forma cronica incrementa lo sviluppo di un tumore, in un arco di tempo che va dai 7 ai 15 anni dal momento del contagio.
I ceppi del virus e classificazione
I disturbi e le patologie che ne seguono sono la diretta conseguenza del tipo di ceppo virale che si è contratto; del papilloma virus Infatti esistono ben 120 tipi differenti, classificati in base al rischio di trasformazione in neoplasie, di questi 120 tipi soltanto 12 però sono classificati ad alto rischio e primaria causa dell’ insorgenza di tumori, i restanti ceppi, classificati a basso rischio sono la causa di lesioni genitali, ma non provocano, nella maggioranza dei casi, evoluzioni maligne. I sintomi del papilloma virus dipendono esclusivamente dal tipo di siero infettante e dalla tipologia delle lesioni che si sviluppano in seguito. I sierotipi a basso rischio sono caratterizzati da una fase iniziale completamente asintomatica; in seguito però l’infezione genera la comparsa di verruche localizzate ai genitali, sulla cervice uterina, e all’ano; sono interessate anche la zona del perineo e la vagina, un’altra sede di manifestazione ed eruzione sulle mucose è il cavo orale: naso, bocca, e laringe. In taluni casi le lesioni si manifestano con escrescenze molto grandi, simili alle creste di un gallo. Queste formazioni carnose vengono chiamate “condilomi acuminati” e in massima parte sono innocui, non danno nessun fastidio, tranne essere sgradevoli alla vista e al tatto. In altri casi invece provocano dolore e prurito. Nelle forme più aggressive le manifestazioni cliniche sono perlopiù assenti e l’infezione è identificabile soltanto attraverso esami specifici, i sintomi del tumore uterino possono essere assolutamente assenti o così lievi da non essere presi in considerazione; quando il cancro della cervice uterina è a uno stadio avanzato le possibilità di cura diminuiscono sensibilmente, i sintomi tipici di questa malattia sono il sanguinamento e il sanguinamento dopo rapporti sessuali, leggero dolore nel corso degli stessi, perdite di varia consistenza con odore sgradevole, e odore sgradevole della regione pelvica, soprattutto le perdite ematiche al di fuori del periodo normale del mestruo o dopo la menopausa sono un segnale preoccupante.
Sintomi
Anche tutte le altre forme di tumore riconducibili all’ HPV generalmente si sviluppano in assenza totale di sintomi, che si manifestano però quando il tumore ha raggiunto uno stadio avanzato, ormai difficile da trattare, Per individuare in maniera precoce le lesioni da HPV sono attuabili tutti i programmi di screening, come il Pap test, che è l’esame più utilizzato proprio perché permette, se eseguito con frequenza, di ridurre il rischio di sviluppare un tumore cervicale. Il pap test può essere eseguito anche durante il corso di una normale visita ginecologica si effettua in pochi secondi. Per sottoporsi al pap test non devono essere in corso le mestruazioni, prima dell’esame bisogna astenersi dai rapporti sessuali e dalle lavande vaginali, almeno per due giorni precedenti alla visita. Un secondo test utilizzato per diagnosticare il tumore della cervice è la ricerca nel DNA dal papilloma virus. Una nota positiva è che il papilloma virus è un’infezione in massima parte transitoria perché generalmente viene eliminato dal sistema immunitario prima che si sviluppino altre patologie. A oggi non ci sono terapie farmacologiche efficaci per guarire dal virus che si è radicato dell’organismo; in tutti i casi che non hanno una regressione spontanea i condilomi e le verruche sono trattate con creme immunomodulatrici che sono farmaci a base di sostanze che modificano la risposta immunitaria dell’organismo umano; nei casi più gravi vengono anche eseguiti interventi di chirurgia locali.
Diagnosi e cure
Uno dei metodi più utilizzati è la laser terapia, questa pratica viene utilizzata sia all’esterno che all’interno del corpo, nel caso di tumore già sviluppato invece i trattamenti del caso sono mirati a debellare il tumore stesso, e si basano per qualità e dosaggio sulla gravità della situazione, oltre ai farmaci vengono applicate la chemioterapia e la radioterapia; nei casi estremi l’asportazione totale o parziale dell’utero. I fattori di rischio della HPV sono diversi, questo infezione si contrae sessualmente, ovvero attraverso un rapporto sessuale, o semplicemente attraverso il contatto dei genitali, uno dei principali fattori di rischio è la giovane età, il numero di partner sessuali, e la frequenza dei rapporti intimi. Altri fattori di rischio rilevanti sono: il fumo, l’ alcol, le droghe e i contraccettivi orali. La prevenzione si applica mediante la vaccinazione e costituisce il metodo più efficace per combattere il rischio di infezione da HPV, i vaccini sono tre: bivalente, quadri-valente e dal 2017 in nona-valente. tutti sono indicati contro i ceppi 16 e 18 responsabili della formazione di neoplasie dell’utero. Nel nostro paese la prevenzione ha inserito dal 2017 ed esteso fino al 2019 la vaccinazione anti HPV nel calendario dei vaccini per tutti gli adolescenti di sesso femminile e maschile, a partire dal dodicesimo anno di età, questo provvedimento è stato preso in base al fatto che la trasmissione del virus avviene per i contatti sessuali, la condizione ideale è quella di vaccinare soggetti che ancora non hanno un’attività sessuale, la protezione del vaccino perde valenza se chi viene vaccinato ha già avuto rapporti sessuali, e la possibilità di essere venuto già a contatto con uno dei ceppi dai quali il vaccino dovrebbe proteggere. In ogni caso l’efficacia della prevenzione attuata in Italia ha un valore del 98%.
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